L’incessante lavoro della “Doppia M”

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Ve ne avevamo parlato io e Fausto Marziano con il pezzo di presentazione sulla nuova dirigenza, vi avevamo anticipato che #Mirabelli e #Mangiarano erano due instancabili lavoratori con una gran voglia di far tornare grande il Milan. Ed ora eccoci qua. Siamo al 26 di maggio e i tifosi del Milan sono increduli, stupiti e felici. Di questi tempi, gli altri anni suonavano forte le frasi “siamo a posto cosi’”, “non entra nessuno se non esce nessuno” e via dicendo. Oggi invece abbiamo in play la dolce musica del silenzio di chi lavora e lo fa bene, già 3 colpi praticamente chiusi, molta carne al fuoco e tanta, tanta concretezza.

RIPARTIRE DA DETTAGLI.
Dallo scouting alle giovanili, passando per il mercato.
Il nuovo DS del Milan sta curando ogni singolo dettaglio del progetto tecnico, in maniera quasi maniacale. Non c’è questione tecnica che passi senza il suo benestare, una riorganizzazione totale che parte dall’area scouting. Proprio a casa Milan, Mirabelli ha cambiato la sala scouting, scegliendone una decisamente piu’ grande e attrezzandola con super tv sempre sintonizzata su partite di tutto il mondo. Non solo cambiamenti strutturali ma anche negli uomini, c’è chi lascia come Bianchessi (verso il Genoa?) e chi arriva come Luxoro – dalla Juve – che sarà il nuovo capo dell’area scout ed è un vero e proprio top player dello scouting.

Dalla Calabria, Uomini veri
La rivoluzione Mirabelliana non ha toccato solo il reparto degli scout, ma anche le giovanili: come ormai tutti sapete Gennaro Gattuso sarà il nuovo allenatore della primavera e proprio oggi dovrebbe esserci la sua conferenza di presentazione.

Come vi ho raccontato su queste pagine, la prima chiamata del Milan è arrivata circa un mese fa e dopo l’ultima lunga chiacchierata a Milanello dell’altro ieri, l’ex giocatore rossonero ha deciso di accettare il ruolo offertogli da Mirabelli. Non solo Allenatore primavera, ma una sorta di vero e proprio DT delle giovanili, sarà educatore per i giovani e collante tra i ragazzi e la prima squadra. Proprio ieri c’è stato il primo colloquio a Casa Milan con Vincenzo Montella, allenatore della prima squadra, con cui si è parlato di calcio, giocatori e programmi.

Mercato 24h su 24h e incontri…a Casa Milan!
“Non stiamo dormendo la notte, lavoriamo di continuo”.
Contatti, telefonate, whatsapp, messaggi e incontri. Una valanga di incontri. La vera novità è che questi “meeting” non avvengono piu’ in giro per ristoranti, ma è stato volontariamente deciso di fare tutto a Casa Milan, come spesso si fa in Inghilterra dove i club incontrano gli agenti nelle loro sedi. Tutto alla luce del sole. Questo è il volere della nuova dirigenza e le conferme si ottengono passando un pomeriggio in Via Aldo Rossi.

L’ultimo degli appuntamenti è stato proprio ieri con il ds Sartori dell’Atalanta, con il quale si è parlato non solo di Kessie ormai definito (probabili visite mediche a inizio settimana prossima..), ma anche e soprattutto di Conti. Come vi avevamo anticipato, il suo nome era già saltato fuori nel primo incontro con Sartori e Percassi avvenuto a Milano circa un mese fa, adesso il Milan ha deciso di accelerare per il giocatore. Si tratta con l’ Atalanta per portarla ad abbassare le sue richieste, si è parlato della possibilità di inserire qualche contropartita, i nomi sul tavolo? Quello di Niang (per il quale – secondo Pedullà – c’è un forte interesse dell’ Everton) che con Gasperini ha fatto molto bene al Genoa e il possibile prestito di Calabria, stesso ruolo di Conti. L’ultimo assist è arrivato dall’agente del ragazzo che intercettato dai microfoni di Pianeta Milan ha dichiarato: “Solo un pazzo rifiuterebbe il Milan e né io, né Andrea lo siamo..”. Parole pesanti come macigni, che avvicinano il ragazzo alla maglia rossonera.

Missioni Romane
Non solo incontri a Casa Milan, a inizio settimana infatti Fassone e Mirabelli sono volati a Roma per una doppia missione: KeitaBiglia. Il Milan avrebbe presentato un’offerta per il pacchetto completo , circa 40 milioni sul piatto per portare a casa l’esterno e il centrocampista, a cui è stato offerto un triennale di circa 3 milioni (contro i 2,8 della Lazio). Ma ostacoli ce ne sono eccome, il primo è Lotito che per la coppia avrebbe chiesto almeno 50 milioni (ne ballano 10 circa) e trattare con lui non è mai cosa facile, la seconda sono le intereferenze su Keita Balde da parte della Juventus che avrebbero fatto tentennare le “vecchie promesse” fatte dal giocatore e Calenda a Mirabelli. Intanto, nel caso, si valutano alternative ma i nomi per ora sono top secret.

Alvaro da Madrid
Chi mi segue, sa bene che il mio preferito è sempre stato Pierre Erick Aubameyang (e anche di Mirabelli..), ma nonostante i tanti contatti con il giocatore (e con il fratello..) le richieste del suo entourage sono state giudicate esagerate e il progetto è stato accantonato (per il momento..). Nel mentre sono salite clamorosamente le quotazioni di Alvaro Morata. Giudicato un “ottimo attaccante” dalla dirigenza tecnica e molto apprezzato da Montella per il suo essere attaccante di movimento e non la classica punta centrale, ma la situazione com’è realmente? Non c’è ancora un’offerta del Milan, ma i contatti sono avvenuti tramite Bozzo e passo dopo passo l’attaccante inizia ad essere lusingato e stuzzicato dal corteggiamento rossonero. Le richieste del Madrid sono alte, Zidane ha promesso maggior minutaggio al ragazzo che però pare orientato a lasciare “casa”, sembrava in direzione premier e invece..Milano sta diventando sempre piu’ una tentazione. Un po’ per il fatto che – in vista dei Mondiali – avrebbe il perfetto palcoscenico e spazio per mettersi in mostra e far bene e un po’ perchè la fidanzata – con cui convoglierà a nozze a breve – è già a Milano, tra l’altro sta cercando una casa piu’ grande…per ospitare il futuro marito? Vedremo. E intanto le telefonate e il lavoro della “doppia M” continua e se abbiamo ben compreso il loro modus operandi , aspettiamoci altre sorprese e soprattutto nomi non ancora usciti.. ah, un’ultima chicca: col Wolfsburg salvo, si definirà molto probabilmente anche il trasferimento di Ricardo Rodriguez, già delineato e instradato precedentemente.

Welcome to “Mirabilandia”

TOP YOUNG: Ezequiel Barco

NOME: Ezequiel
COGNOME: Barco
ETÀ: 18
NAZIONE: Argentina
SQUADRA: Indipendiente
RUOLO: Attaccante
CARATTERISTICHE: Trequartista atipico facilmente adattabile come seconda punta. Velocissimo con i piedi e dribbling eccezionale, questi sono i suoi punti di forza. Assistman per eccellenza, riesce quasi sempre a servire gli inserimenti dei compagni e a metterli davanti la porta con semplicità disarmante. L’estro del classico attaccante argentino non gli manca di certo.
VALUTAZIONE: 17 milioni

PRO: Giocatore con qualità sopraffina, velocità di pensiero come pochi alla sua giovane età, già nel giro della nazionale argentina under 21. In un campionato maggiore europeo potrebbe dimostrarsi una vera e propria rivelazione, nonostante tutti i rischi del caso.
CONTRO: In termini di gol non eccelle ancora, 22 presenze stagionali e solo 3 gol, in questo deve ancora crescere molto. Potrebbe riscontrare difficoltà in moduli come il 4-3-3 o cmq moduli senza il trequartista o senza le due punte.
CURIOSITÀ: In patria è soprannominato “la joya” e non è del tutto casuale, considerato già l’erede di Dybala, forse il paragone è azzardato però chissà, d’altronde anche il piccolo Paulo arrivava da lì.

Fausto Marziano

TOP YOUNG: Kasper Dolberg

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NOME: Kasper
COGNOME: Dolberg
ETÀ: 19
NAZIONE: Danimarca
SQUADRA: Ajax
RUOLO: Attaccante
CARATTERISTICHE: Prima punta completa, tiro dalla distanza eccellente, tecnico e forte di testa, in area di rigore ha il fiuto del gol come pochi. Possiede eleganza rara in termini di primo controllo palla, efficace spalle alla porta, in aria riesce a saltare facilmente l’uomo in dribbling.
VALUTAZIONE: 18 milioni

PRO: Nonostante la giovane età dimostra ottima personalità sia in campionato che in campo europeo. Punta da 45 presenze stagionali 21 gol e 8 assist.
CONTRO: Il rischio potrebbe essere il salto di qualità dal suo attuale campionato ad uno dei 4 maggiori campionati europei (serie A compresa) dove le difese tendenzialmente sono più fisiche. Avvolte pecca più di limiti mentali che tecnici.

CURIOSITà
E’ stato scoperto in un paesino gelido vicino Silkeborg da John Steen Olsen, scout dell’Ajax in Scandinavia, coinvolto in passato nella “scoperta” di Eriksen, Fischer e di un certo Zlatan Ibrahimovic..

TOP 10 GOAL

FAUSTO MARZIANO

Un post per voi – Grazie

Diavolo, quante ne leggo.
Non sono una persona abituata a criticare a priori, ne tantomeno a dover necessariamente avere un nemico da combattere. Non è nel mio stile, non è nel mio modus operandi e con questo non voglio dire sia giusta la mia veduta, anzi.
Rispetto i modi di chiunque, posso non “sposarli” ma sicuramente li rispetto.
Credo che le battaglie si vincano non spintonando, ma con intelligenza e furbizia, ma soprattutto spero che possa vincere sempre il dialogo. Già, il dialogo.
Avendo il mio “core business” di  “giornalistaio” (Giornalista per i miei seguaci, giornalaio per i miei detrattori) su web e social, mi rendo conto sempre più spesso di quanto a volte sia difficile far collimare le idee di tutti. Normale, direte voi , certamente. Le difficoltà insorgono quando il tifoso al posto di argomentare le sue idee, risponde con insulti e maleducazione. Ecco, questa è una cosa che mi fa letteralmente andare fuori di testa.
“Bacca per me deve giocare”. “Ma che cazzo dici? Ma è una merda coi piedi a banana”. “Quello fa schifo”. “Non capisci un cazzo, quello è forte”.
Ecco, sono solo una minuscola parte dei francesismi che ho letto qua e la sui social, ora nessuno si scandalizza per due parolacce ma la domanda che mi faccio è: a cosa diamine serve parlare di calcio così?
E’ mettersi al pari della trasmissione becera dove si urla e basta per due ore.
E’ così difficile fare discussioni tecniche, dove si argomentano le questioni?
A me il calcio piace tantissimo, mi piace guardarlo, mi piace studiarlo, mi piace scriverne e parlarne. Amo le parti tecnico-tattiche, potrei perdermi a studiare movimenti dei giocatori, mi piace discutere dell’atmosfera, dei progetti, amo anche tantissimo il calciomercato (Che molti odiano e capisco), mi piace questo  Giuoco (cit.) sotto tutti i punti di vista.
In molti mi hanno conosciuto in questo ultimo anno e hanno iniziato a seguirmi, ho ricevuto tantissimi complimenti, probabilmente immeritati, ho ricevuto insulti, ovviamente immeritati anche questi, ho conosciuto una valanga di persone ottime e anche delle persone con cui ho chiuso rapporti. Ho sempre fatto le cose a mio modo, cercando di portare al mio ascoltatore quello che è il mio “stile”.
Ho parlato di tutto, ho discusso con colleghi, ho difeso il Milan, ho attaccato il Milan,  ho parlato con dirigenti, ho scritto per voi, ho fatto dirette, ho partecipato ad assemblee, ho cercato di raccontarvi con le dirette web tutto cio’ che potavo,  dalla famosa fuga di Cosentino in Taxi da Casa Milan, all’acquisto di Mati Fernandez, passando per closing, preoccupazioni, calcio mercato e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Ho cercato di arrivare per primo sulle notizie con pochissimi mezzi, ho passato serate al freddo, ho instaurato rapporti e fatto conoscenze.
Abbiamo commentato insieme le partite, abbiamo scherzato, litigato e discusso e con i miei ascoltatori siamo diventati quasi una famiglia. Credo che molti di voi abbiano compreso che sono stracolmo di difetti, ma una cosa non viene mai intaccata..ed è la mia onestà intellettuale.
Nel bene e nel male, non ho esitato a dire che l’acquisto (in prestito) di Deulofeu era della parte Gallianesca e non di quella Mirabelliana, pur sapendo che in molti mi avrebbero dato contro..ma avevo una promessa con me stesso, quella di dirvi la verità. Cosi’ ho sempre fatto anche durante il closing, vi ho detto quando ero preoccupato, vi ho raccontato i fatti quando li sapevo, ho cercato di infondere serenità quando lo ritenevo giusto e fattibile.
Ecco, oggi volevo essere io a dire grazie a  chi mi legge. Foste anche 10 persone.
Perchè avete apprezzato il mio modo di dirvi le cose, avete colto la mia “missione” e la mia voglia di fare il bene del Milan e raccontare sempre senza filtri ciò che gira attorno a questi due colori.A volte l’ho fatto bene, altre l’ho fatto male. In futuro lo faro’ ancora meglio e a volte ancora peggio, ma la costante resterà sempre una: essere me stesso ed onesto con voi. Questo ve lo garantisco.
Ve lo devo perchè mi avete difeso, mi avete fatto domande, mi avete chiesto informazioni, mi avete rivolto parole brutte e parole emozionanti e tante volte mi avete ringraziato, ma sono io a ringraziare voi.
E dopo avervi annoiato, torniamo a parlare di calcio che è quello che ci piace.
Forza Milan.

PBP

TOP YOUNG: Ryan Sessegnon

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NOME: Ryan
COGNOME: Sessegnon
ETÀ: 16
NAZIONE: Inghilterra
SQUADRA: Fulham
RUOLO: Terzino
CARATTERISTICHE: Terzino sinistro di spinta,  velocità e accelerazione le sue armi micidiali, nonostante la sua giovane età è già dotati di un ottimo senso della posizione anche in fase difensiva.
Capace di puntare l’uomo e arrivare sul fondo a crossare,  da tenere d’occhio assolutamente.
VALUTAZIONE: 3 milioni

PRO: Terzino concreto anche sotto porta, oltre ad essere un ottimo assist man sa anche buttarla dentro molto facilmente, già 7 gol per lui in questa stagione di Championship. CONTRO: Difficilmente adattabile in altri reparti difensivi, il suo punto debole potrebbe essere il piede destro. Più di qualche club ha già buttato l’occhio su di lui da tempo, 16 anni e già tanta personalità.

Fausto Marziano

La caduta del Milan Narciso

Partiamo da un punto fondamentale: me l’aspettavo.
Si, magari non una sconfitta, ma mi aspettavo un passo falso del Milan contro l’Empoli. Mi aspettavo un pareggino, ecco. E invece.. patatrac.
Chi mi sta vicino e ha parlato con me in questo week end, sa bene cosa dicevo: “attenzione all’ Empoli, ma soprattutto attenzione ai noi stessi che quando dobbiamo imporre il gioco è un casino..”.

A differenza di altri miei editoriali pappardella dove andavo a ruota libera, con metafore piu’ o meno azzeccate, qui cercherò di essere molto preciso e schematico.
Perchè mi aspettavo il passo falso del Milan?

Motivo 1.   Appagamento post Derby
Temevo tantissimo la “pancia piena” dopo l’euforia da derby. E cosi è stato.
Il fatto è che una squadra come quella nostra attuale, non ha valori tecnici cosi’ alti da potersi permettere di entrare in campo senza fame. No, per niente. Anzi, non solo non vinciamo con nessuno senza “rabbia”,  ma rischiamo di prenderle da chiunque e la sfida casalinga con l’Empoli ne è stata la riprova.

Motivo 2. Provinciale
Questo è un punto molto doloroso per me. Gli anni di abbandono del Milan, hanno portato a una sorta di mutazione genetica. Il blasone è sempre quello, difficilmente cambierà, ma la squadra ha assunto ormai – per forza di cose – le sembianze della classica squadra provinciale.
La riprova sta nel fatto che le migliori prestazioni il Milan le ha offerte quando lasciava il pallino del gioco agli avversari, puntando su difesa ordinata e ripartenze letali. Discorso ben diverso quando ai rossoneri spetta l’onere di dettare i ritmi di gioco, la squadra va spesso in difficoltà, tanto più quando i centrocampisti non sono mai in grado di verticalizzare e non hanno mai il coraggio (o la capacità…) di fare la giocata di livello.
Aggiungici poi che gli unici due in grado di fare la differenza, gli spagnoli, passano una domenica decisamente difficile e la frittata è fatta.

Motivo 3. Un po’ di arroganza
La sensazione è stata quella di un Milan un po’ arrogante. Credo sia la prima volta di avere questa sensazione con la squadra guidata da Montella. La sensazione era quella di un Milan sceso in campo convinto di aver già vinto, convinto di poter portare a casa i 3 punti con il minimo sforzo. Cosa che non possiamo assolutamente permetterci, perchè non siamo più il Milan dei Seedorf, dei Kakà o degli Shevchenko.

Chiudo, dicendo che i primi segnali di domenica “strana” e di testa altrove sono arrivati con l’appoggio indietro sbagliato da Zapata dopo pochi minuti che poteva costare carissimo. Questa squadra ha bisogno di essere al 100% mentalmente e a livello emotivo, per poter portare a casa punti, altrimenti il livello tecnico è quello che è e non dovremo meravigliarci di risultati come quello con l’Empoli. Ora si attende una risposta a Crotone, che sta iniziando a diventare un campo ostico e in virtù di quanto detto sopra…concentrati e affamati.

Capitolo Montella
Come sempre ultimamente ho letto esagerazioni tra i tifosi del Milan, qualcuno addirittura che ne ha chiesto l’esonero. Mezze misure non ne esistono, post derby è un allenatore pazzesco, dopo l’Empoli una ciofeca.
La qualità fondamentale che apprezzo maggiormente quando si parla di calcio è l’equilibrio, per questo spesso mi trovo molto bene a discuterne con Fabrizio Biasin, che è sempre pacato ed equilibrato e cerca di ragionare.
Ecco, proviamo a farlo anche noi.
Montella al Milan ha fatto abbastanza bene, considerato il materiale umano a disposizione è riuscito a fare due cose importantissime: 1.  Restituire alla squadra una certa organizzazione tattica. 2. Restituire alla squadra l’idea di gruppo che lotta e gioca per un obiettivo unico.
Sbagli ne ha fatti? Sì, certamente, eccome.
Si fa infatti fatica a capire le continue esclusioni di Antonelli, per intestardirsi su un De Sciglio che non ne ha proprio, ne fisicamente ne mentalmente, tanto da portare i tifosi a invocare Vangioni, piuttosto che lui.
Ma contro l’Empoli lo “sbaglio” è stato quello di schierare un centrocampo troppo, troppo, troppo lento: Pasalic, Sosa e Mati Fernandez non sono in grado di garantire ne ritmo per la fase offensiva, ne filtro per quella difensiva. E già a Pescara c’era stato lo stesso sbaglio…
Detto ciò, da qui a a chiederne l’esonero ne passa una vita. Anzi, la nuova società vuole proseguire con Montella e con lui sta iniziando a programmare il mercato.

Il caso De Sciglio
Seppellito di fischi e insulti, la domenica di De Sciglio è finita malissimo.
Si è parlato di un alterco nei garage, i giornali oggi sono usciti con improbabili ricostruzioni. Abbiamo saputo da chi ha visto la scena che non c’è stato nessun “accerchiamento” all’auto, nessuna bottiglia scagliata e nessuno spintone alla madre.
Insulti. Quelli si, un “vattene alla Juve pezzo di…”. Lui che abbassa il finestrino, chiede di ripetere, la tensione che sale, gli insulti che continuano, il padre che scende dall’auto e colpisce da dietro il tifoso. Il resto lo sanno i diretti interessati, mi è stato chiesto di non andare oltre e rispetto la fonte.
A Milanello oggi c’è stato comunque un incontro tra il giocatore e Mirabelli, si sono guardati negli occhi come  era stato fatto con Donnarumma, ma con risultati diversi. Lo sguardo non era quello di chi vuol rimanere in rossonero, anzi. Il giocatore ha chiesto tempo, ora è in difficoltà. Una scusa ? Chi lo sa. Ma il rinnovo si allontana, come le parti in causa.

TOP YOUNG: Thiago Maia

NOME: Thiago
COGNOME: Maia Alencar
ETA’: 20
NAZIONE: Brasile

SQUADRA: Santos
RUOLO: Centrocampista
CARATTERISTICHE: Centrocampista sinistro duttile, bravo nell’impostazione e negli inserimenti. Ottime capacità di saltare l’uomo e concreto in fase realizzativa
VALUTAZIONE: 10 milioni

PRO: Nasce centrale ma è facilmente adattabile come mezz’ala. Grande velocità di pensiero a abilità di inserimento.
CONTRO: Il suo fisico non proprio possente,può pesare in un campionato fisico come la Serie A italiana. Una scommessa

Fausto Marziano

Editoriale: Un silenzio assordante

No, questa volta non è la mia solita cervicale che – nonostante i miei imminenti 33 anni – è quella di un 70enne che ha sempre lavorato in miniera e non è nemmeno una sbronza da compleanno a scrocco.
Sono riuscito finalmente a scoprire la causa di questo mal di testa che mi sta rendendo le giornate invivibili: è questo silenzio ASSORDANTE.
Non son bastati i tappi per le orecchie, le pareti insonorizzate, il cuscino sulla testa..niente di niente, è un silenzio che oltrepassa qualsiasi barriera, che penetra nel cervello e lo bombarda. Non state capendo?
E’ questo assordante silenzio sul closing del Milan, il silenzio delle parti,  quello di Silvio Berlusconi e Fininvest e d’altra parte quello di Sino Europe Sports.
Ci metto la faccia, a dimostrazione che – come dissi in un mio vecchio editoriale – l’unica cosa che conta è il volere il bene del Milan e la domanda è presto fatta, qual’è realmente?

Facile scaricare la cordata cinese con un semplice “non hanno i soldi”, difficile è cercare di spiegare alcune dinamiche sulle quali se cerchi di ragionare diventi automaticamente un “coglione che non ha capito niente, è tutta una mossa di..” (continuate voi).
Problemi ci sono stati, Yonghong Li – che i piu’ se lo immagino come un entità ormai – ha studiato un’operazione non semplice, sicuramente, ma resa ancor più complicata dalla stretta di capitali imposta dal governo cinese. Non è una scusa per nascondere qualcosa, ragazzi, basta leggere qualcosina al di fuori dall’Italia e troverete interviste degli AD di Wanda Group o di Citic Capital che lamentano le difficoltà nel portare avanti operazioni fuori dalla Cina, quindi è un problema reale e concreto.
“Eh ma che cazzo, ma sti problemi solo al Milan?”
No, non è così. L’operazione di acquisizione da parte della Lander Sport del Southampton, che sembrava ormai cosa fatta, ha avuto un forte rallentamento ed è notizia attuale che non sono ancora autorizzati a chiudere il deal, col rischio che entrino in gioco altre aziende (Amer e Citic, ma non è detto che loro ottengano le autorizzazioni, anzi).

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Oppure le grosse difficoltà di Idg Capital che ci ha messo 6 mesi per portare fuori dalla Cina 100 milioni, facendoli uscire a rate da 70 e 30 milioni per concludere l’acquisizione del Lione.
Ma questa stretta non riguarda solo gli investimenti nell’ambito sportivo, basti pensare a Wanda Group che stava acquisendo la Dick Clark Productions Film, ma ha dovuto rinunciare per mancanza di autorizzazioni ed era un deal da 1 miliardo. Non solo, anche Shanghai Film Co. e HuaHua Media impegnati nell’acquisizione di Paramount Pictures, hanno subito un brusco rallentamento per i problemi di cui sopra. Quindi tranquilli, non è solo il Milan. Come se non bastasse, il governo cinese ha deciso anche di aumentare i tassi di interesse sull’esportazione dei soldi e oggi – notizia letta proprio ieri – studia una legge che blocchi queste uscite di denaro. Aiuto.

Fermo restando che la comunicazione al momento è imbarazzante, che il silenzio delle parti in causa è a dir poco grottesco, le colpe per quanto difficile da capire e da accettare non sono solo di Yonghong Li.
E’ una storia assurda, me ne rendo conto, ma i fatti han dimostrato che era una storia reale, tanto che coloro che affermavano che i Cinesi non esistevano han dovuto virare sul “i cinesi non hanno i soldi”, ma a volte è bene andare oltre e il compito di un giornalista è quello di andare a fondo per capire cosa stia realmente accadendo.
Troppo facile attaccarsi ai complotti dei potenti, ancor più semplice sedersi in cattedra dall’alto di una formazione professionale da economista e indottrinare la folla con teorie fantascientifiche (che però cambiano di continuo, ne ho lette almeno 3 dalla stessa persona) e creare nuovi adepti che vanno in giro a sentenziare “Scorporo, scorporo” salvo poi non saper nemmeno spiegare cosa sia.
“Diavolo esci da questo scorporo”.

Qui, non si tratta di squadre o divisioni, non si tratta di stare da una parte o dall’altra, noi giornalisti dovremmo avere il compito – utopistico – di raccontare solo la verità, non di diventare ventriloqui di questo o quell’altro, chiaro poi che ognuno ha le sue fonti e bravura sta nel pesarne la concretezza.
Ma se le cose non sono andate o non stanno andando come sperato, non vuol dire che la storia non sia questa. Se il closing dovesse saltare, non vuol dire per forza che alcune cose non siano andate come raccontate. Esempio? Il famigerato Piano B.
Il collega Campopiano ne parlò tantissimo tempo fa e un paio di settimane dopo venne confermato dallo stesso Yonghong Li in una deliziosa intervista all’Ansa. A questo punto mi chiedo, era un invenzione di Campopiano o qualcosa non è andato per il verso giusto?
Il piano B non era altro che un ricreare l’operazione “offshore”, ma la cosa non ha funzionato perchè molte aziende con disponibilità offshore hanno deciso di non indispettire il governo cinese, cosa del tutto lecita. Un po di leggerezza da parte del capocordata? sicuramente, parlando di un deal da 1mld complessivo, ci voleva sicuramente più attenzione e bisognava essere pronti ad ogni problematica. Cosi non è stato, ma questo non pregiudica il fatto di avervi sempre raccontato quello che sapevamo e in buona fede.
Forse sarebbe stato più facile dire “no il closing non si fa” o “si fa” senza motivare nulla, evitando di raccontare e spiegare e mettendola giù tipo discussione da bar. Non sarebbe  certo stato da giornalista, ma forse ci avrebbe reso la vita più semplice.

“Ma di calcio non parli?”
Faccio fatica, perchè la situazione extrasportiva è preoccupante.
Perchè il vero “Endorsement” lo sto tornando a vedere sulle pagine di molti quotidiani e siti web o semplicemente perchè quando leggo – ancora – il nome di Jorge Mendes legato a quello di Galliani per una potenziale scalata il Milan mi viene da piangere.
Ma per davvero. Perchè l’amore per il Milan, per quello che è stato dal 1899 ad oggi, per quello che è e per quello che spero sarà non finirà mai. Tantomeno a causa di chi gli sta purtroppo togliendo dignità. Il mio grande dispiacere di questa situazione è nel vedere come si continuino a creare spaccature nel tifo rossonero, per non parlare di quelle giornalistiche. Basta, ragazzi. E’ il momento di stare uniti, per davvero, tifosi e giornalisti smettano di farsi la guerra, ciò che importa a noi tutti è il bene del Milan. Deve essere così. Spero sia così. Lo è? Dimostratelo.
Oggi, a Fininvest e Ses l’unica richiesta resta quella di farmi evitare il millesimo moment e che questo silenzio assordante venga definitivamente rotto: dentro o fuori, ma che qualcuno parli.. perchè le notizie, almeno quelle, non devono arrivare a rate.
Altrimenti, toccherà fare come i tifosi del Manchester e fondarsi un proprio club: Il Milan football Club, con quei principi che ci hanno resi quello che siamo.

Esclusiva: L’avvocato Nicolini, l’assemblea e le non risposte

Venerdì 3 Marzo è stato il giorno del “non closing” e dell’assemblea.
Ormai lo sappiamo, i quotidiani ne hanno parlato in tutte le salse,  noi l’abbiamo seguita offrendovi in diretta l’intervento fuori da Casa Milan dell’avvocato La Scala che ha riportato il mal contento di qualsiasi tifoso Rossonero.

Il compito di un buon giornalista però è quello di non accontentarsi e raccogliendo una segnalazione, riguardando il video dell’intervista all’ Avvocato La Scala, abbiamo notato in un frame il passaggio dell’ avvocato Marco Nicolini.

In molti staranno facendo spallucce e pensando “embè” ?
Lasciate che vi spieghi, l’avvocato Nicolini è il rappresentante dello studio legale Chiomenti per quanto riguarda la sede di Hong Kong, ecco ho usato la parola magica (Hong Kong) e ho attirato sicuramente la vostra attenzione.
Cosa ci faceva a Casa Milan?
Probabilmente, essendo lo studio legale Chiomenti advisor di Fininvest per la trattativa cinese, l’avvocato era presente per monitorare gli argomenti dell’assemblea riguardanti il “closing”, cosa del tutto normale e legittima e soprattutto è una prova dell’esistenza reale di questa trattativa.

Leggendo però il comunicato di Ses che scarica le “colpe” del mancato closing a “cause al di fuori del suo controllo” e che farebbe pensare che in caso qualcosa non andasse per il verso giusto, sarebbero pronti ad andare in causa per recuperare le caparre, ci siamo fatti due domande.
Non è chiaro infatti, se le autorizzazioni siano o meno cause invalidanti del contratto (rendendolo così nullo e portando Fininvest a dover restituire le caparre), per questo abbiamo contattato l’avvocato Nicolini in cerca di risposte in merito, ma ancora una volta l’ancora di salvezza  è stata il “patto di riservatezza” e il “non essere tenuti a rispondere”, ormai un leit motiv che conosciamo bene.

Noi non ci arrendiamo e continueremo a raccontare questa storia nel bene e nel male, con la massima chiarezza e limpidezza, le stesse che stanno mancando ai protagonisti del film da ormai troppo tempo, ma almeno abbiamo l’ennesima prova che questa trattativa – seppur complicata e assurda – esiste per davvero.